La santa Libia (Avanti!)

 
Articolo pubblicato sull’Avanti! il 1/11/1912
La Santa fu di nazione africana. Viveva sola in un luogo deserto che si chiamava Tripolitania. Era questo un deserto molto grande, ma aspro, inabitabile, più proprio per grotte di fiere selvaggie, che per stanze d’uomini perché nel deserto spinoso e sterile che cosa cresceva di utile in esso non si poteva seminare ne’ mietere.
Ora avvenne che Santa Libia incorse in un pericolo di Morte: perché certi ladroni la volsero ammazzare. Questi ladroni andavan in molti luoghi, rovinando Tempi degl’Idoli, tagliando e abbruciando gli Arbori, ammazzando le donne e gli figliuolini innocenti, e perciò la Santa si vide molte volte in pericolo di essere ammazzata. Ma essa si portava con tanta prudenza in tutte le cose, con fare ancora qualche Miracolo, in presenza di quelli che la perseguitavano. Risuscitò li morti, fra gli altri uno fu Gabriele, un’uomo dotto e di santi costumi, il quale si era messo al traffico della canzoni arabe, dalle quali cavava molti denari. Seppellì li Vivi; risanò gli Infermi (Banco di Roma); tolse la vista ai Veggenti (Riformisti); operò il miracolo dei pani (55 cento al Kg.); cambiò l’oro in sabbia (Tesoro) e la sabbia in oro (fornitori); liberò Giolitto dal Demonio che lo perseguitava (nazionalismo); convertì una Donna di cattivi costumi (democrazia), operò il miracolo delle rape che gettano spirito (Cretin Meschino); risanò una donna che pativa il flusso del sangue (Società per la pace); e cambiò li conigli in leoni. La sua morte fu nell’anno del Signore 1912, al tempo di Vittorio Imperatore Romano.
Scalarini