La strada

 
C’era una volta un uomo che conosceva tutte le strade del mondo: strade nazionali, provinciali, comunali, militari, autostrade, strade ferrate, stradedi città e di campagna, strade vicinali, mulattiere, viottoli, sentieri, sissignori, anche i sentieri! (dis.2)
D’ogni strada conosceva le scorciatoie, le biforcazioni, i crocicchi, le svolte, i passaggi, i ponti, le rampe, le discese, le curve e i rettifili, le cantoniere, il numero dei paracarri!
Sissignori, anche il numero dei paracarri! (dis.4)
Ma non basta; sapeva anche se una strada era buona o cattiva, frequentata o deserta, soleggiata od ombreggiata, sicura o pericolosa, ridente o monotona, facile o faticosa, inghiaiata o asfaltata, acciottolata o lastricata.
Non già che quell’uomo avesse percorso tutte le strade; eh,si ci vorrebbe altro! Ma le aveva studiate sui libri, sulle carte geografiche, topografiche, sulle mappe. (dis.3)
Una sera tenne una conferenza sulla strada, nell’aula magna della Scuola d’ingegneria, ch’era posta nel mezzo di un gran parco.
Dinnanzi al pubblico convenuto nella sala, sfilarono le strade di tutti i paesi. Finita la conferenza, il conferenziere uscì per l’ultimo, prese il primo viale che trovò, e s’avviò verso casa; ma si smarrì, e girò tutta la notte per il parco. L’uomo che conosceva tutte le strade del mondo, non aveva saputo ritrovare la strada per tornar a casa! (dis.5) Il che dimostra che vale più il sentiero dell’esperienza che la strada maestra della scienza.