Il fiume Lete (Avanti!)

 
Articolo pubblicato sull’Avanti! il 25/9/1921
- Perché non venite al potere con me?
Diceva la Borghesia a tre Socialisti.
- No!; mai e poi mai!
- Perché?
- E ce lo domandate? Per andare al potere, bisognerebbe che dimenticassimo tutto quello che avete fatto soffrire al Proletariato per causa della guerra.
Allora la Borghesia, dopo il tuono del cannone, ebbe un lampo d’ingegno. Mentre imperversava il Centenario Dantesco, aveva saputo per caso che nell’Inferno c’è un fiume, chiamato Lete, 
passando il quale si obliano tutte le cose.
- Se riesco - pensò a far passare il fiume ai socialisti, addio guerra,non se ne parla più.
Adagio adagio, chiaccherando, con un’aria indifferente, la Borghesia condusse i tre socialisti in riva al fiume infernale, dove fiorivano, per una stanchezza della natura, i non ti scordar di me.
Trovato il guado, li invitò, con un pretesto, a passare dalla parte opposta.
Due, il massimalista e l’unitario, non vollero passare ad ogni costo; il concentrato, passò.
Sull’altra riva c’erano tutti i tristi personaggi della guerra: generali, ministri, banchieri, giornalisti, fornitori, cappellani, carabinieri, legionari, fascisti, arditi, giudici, militari, imboscati, esercenti, 
contrabbandieri, dame della Croce Rossa, giovani esploratori, medici militari, conferenzieri, 
censori, ecc. Le anime purificate bevevano l’acqua del fiume, e bevutane, perdevano la memoria dei delitti commessi.
Passato ch’ebbero il Lete, la Borghesia e il Socialista concentrato non si ricordarono più della guerra. La Borghesia dimenticò tutte le promesse che aveva fatto al Proletariato: e che sarebbe stata l’ultima; e che le spese le avrebbe pagate lei; e che gli avrebbe data la terra, e le leggi 
sociali, e la pace; e che questo e che quest’altro. 
Il Socialista concentrato dimenticò tutti gli orrori, tutte le infamie, tutti i delitti di questi ultimi anni.
Gli altri due compagni gli gridavano: Come? Non ti ricordi più della guerra? Non ti ricordi più delle giornate di maggio, di Salandra, dei giornalisti pagati da Barrere? Non ti ricordi quando 
caricavano sui treni i poveri contadini come bestie, per mandarli al macello? Non ti ricordi più come ritornavano quelli che ritornavano? Non ti ricordi più i racconti delle loro sofferenze? La fame, la sete, il sonno, il freddo, i pidocchi, il fango, i maltrattamenti, le malattie? Non ti ricordi più le gesta dei carabinieri, le torture, i tribunali militari, le condanne all’ergastolo, le fucilazioni? Non ti ricordi più del generale Graziani? Non ti ricordi più del decreto Sacchi? Non ti ricordi più che cosa davano da mangiare alla povera gente, mentre loro nei banchetti bevevano le bottiglie di champagne che costavano 400 lire l’una? Non ti ricordi più dellla banda di ladri: fornitori, 
banchieri, siderurgici, armatori, esercenti, aviatori, agrari, ecc., che ha saccheggiato il Paese? Non ti ricordi più quando l’Italia non era che un ospedale, dove si martoriava tanta povera carne, dove fra gli urli dei feriti risuonavano le allegre risate dei cavalieri e delle dame? Non ti ricordi più nulla di tutto questo?
Il socialista concentrato passando il fiume Lete aveva obliato, come ho detto, ogni cosa, ed ora si avviava, con la Borghesia, verso il Quirinale. Entrambi avevano fatto sopra la guerra una gran croce: la croce del Potere.
Scalarini