La distilleria del Corriere
Nella cucurbita dell’alambicco, scendono due tubi: uno di sangue italiano, segnato con una croce, e l’altro, di sangue turco, segnato con una mezzaluna, stretti ambedue dalla Morte con la pipa in bocca. Sotto la cucurbita, arde il fuoco sacro, alimentato dallo studentello, con la camicia tricolore che gli esce dai calzoncini. Dal fornello sale il fumo nazionalista, mentre da un recipiente, colmo di rape scende lo spirito del “Guerino”.
Da un bidet, su cui si sta lavando la Poesia, scendono le canzoni di D’Annunzio, che passano in un refrigerante, e da questo nella cassaforte (programma politico) del “Corriere”. Alla parete sono appesi una tromba (1898), un soffietto, un acquasantino e i ritratti di Dante e Giacosa, che era imparentato col direttore del gionale.