Milano 1914

 
TRASCRIZIONE PROCESSO n°4
In nome di sua maestà
VITTORIO EMANUELE III
per grazia di Dio e per volontà della Nazione
RE D’ITALIA
IL PRESIDENTE
della
CORTE D’ASSISE DEL CIRCOLO 01 MILANO
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
NELLA CAUSA DEL PUBBLICO MINISTERO
contro
- l° Galassi Aurelio fu Pietro nato a Quarto d’Imola, di anni 39 residente a M.ilano,
fattorino.
- 2° Mussolini Benito fu Alessandro naio Predappio di anni 27 residente a Milano,
pubblicista.
- 3° Guarino Eugenio di Luigi di anni 39 nato a Napoli e residente a Milano,
pubblicista.
- 4° Scorsese Ciccotti Francesco di Michele di anni 34 nato a Palazzo S. Geremia
e residente a Roma, pubblicista.
- 5° Scalarini Giuseppe Secondo fu Rainero di anni 41 nato a Mantova e residente
a Milano, pubblicista.
- 6° Fasulo Silvano di Gaetano di anni 39 nato a Roma residente a Napoli, pubblicista.
Imputati
1° Galassi Aurelio quale gerente responsabile.
2° Mussolini Benito quale direttore.
3° Guarino Eugenio quale redattore capo.
4° Scorsese Ciccotti incisore ....... quale autore dell’articolo.
1) Del delitto previsto dall’art. 2 legge 19 luglio 1894 N°4 per avere inserito nel
N° 7 anno XVII del giornale stesso pubblicato da Milano il 7 gennaio 1913 a pag.
5 colonna la - 2a -3a dal titolo “giornata di rapina e sangue” ............................
in articoli rispettivamente intitolati “L’eccidio di Roccagorga”, “II delitto di Berganzola - assassinio di Stato? Coi quali articoli ed al complesso dell’ullimo degli
articoli su ricordati che comincia colle parole “La Patria quest’ ..... e termina alle
altre “su quelli che stanno in alto” si espone l’esercito all’odio e al disprezzo della
cittadinanza.
2) Del delitto previsto dagli art.li 246 N 2 C:P. legge 19 luglio 1894 N° 4. in relazione
agli articoli 364, 365 N 2 190 C.P, per avere col medesimo articolo pubblicamente
istigato a commettere reati di omicidio aggravato e di resistenza all’autorità
Contro
1° Galassi Aurelio quale gerente resposabile
2° Mussolini Benito quale direttore
3° Guarino Eugenio quale redattore capo
imputati di
1° Del delitto previsto dall’art.lo n° 4 legge 19 luglio 1894 N 31 per avere inserito
nel N 17 anno XVII dello stesso giornale, pubblicato in Milano il 17 gennaio 1913
a pagina 5, colonna 1°, un’articolo intitolato “Come ragionano le belve militari”
cbe comincia colle parole “Ci telefoonano da Roma 16 notte” e finisce colle altre
“Col fucile nuovo modello”  col quale si espone l’esercito all’odio e al disprezzo della cittadinanza.
2° Del dellito. previsto dagli articoli 247 C. P. in relazione agIi articoli 190, 372,
373, 424, 425, ed la legge 19 1uglio 1894 n 315 per aver inserito nel n 35 del giornale
“Avanti!” pubblicato in Milano il 4 febbraio 1913 un’articolo intitolato
“Napoli si ribella” (pag l° - colonna 1a - 2a - 3a e 4a) cbe comincia colle parole
“Nel momento in cui servivano... “ e termina colle altre “le nefaste pazzie militari” col quale articolo si fa l’apologia di fatti che la legge prevede come delitti e cioè della violenza e della resistenza all’autorità, della lesione nella persona di pubblico ufficiale e del danneggiamento
contro
l° Galassi Aurelio, quale gerente responsabile
2° Mussolini Benito, quale direttore
3° Guarino Eugenio, quale redattore capo
4° Scalarini Giuseppe, quale autore delle vignette
imputati anche
l° di identico reato (art 2 legge 19 luglio 1894 N 315) per aver inserito nel successivo numero 18 dell’Avanti! pubblicato in Milano il 18 gennaio 1913 a pag. 3 una vignetta intitolata “La rivista di domani” nella quale si espone l’esercito all’odio ed al disprezzo della cittadinanza.
2° di duplice identico reato (art 2 legge 19 luglio 1894 n 315 per aver fatto stampare nel N 19 del summenzionato giornale edito a Milano il 19 gennaio 1913 a pag. 3 una vignetta dal titolo “Saturnali del militarismo italiano” e nel N 20 in data di Milano 20 gennaio 1913 pure a pag 3 altra vignetta dal titolo “La rivista e la premiazione degli eroi” vignette susseguite da parole esplicative colle quali si espone l’esercito all’odio ed al disprezzo della cittadinanza
contro
l° Galassi Aurelio, quale gerente responsabile
2° Mussolini Benito, quale direttore
3° Guarino Eugenio, quale redattore capo
4° Fasulo Silvano, quale autore dell’articolo
Imputati anche
1° di identico reato (art. 247 C.P. legge 19 1uglio 1894 N 315) per l’articolo inserito anN 37 dello stesso giornale in data di Milano 6 febbraio 1913 a pag. l° colonna
lonna 5a e 6°, dal titolo “La situazione a Napoli” fra la rivolta di ieri e quella di
domani segnatmente nel frammento che comincia colle parole “ II popolo napoletano
... ˮ e termina colle altre “ benedetto feroce, benedetta violenza della santa
canaglia.”
Contro
1) Galassi Aurelio, quale gerente responsabile
2) Scalarini Giuseppe, quale autore della vignetta
Imputati ancora
a) del reato previsto dall’art. 2 della legge 19 luglio 1894 N 315 per avere con la
pubbliuzione della vignetta intitolata “Un’altra Adua” a pag 3 del N 301 del
giornale “Avanti!” edito a Milano sotto la data del 30 ottobre 1913 esposto l’esercito 
al disprezzo della cittadinanza coll’aggravante per il Galassi della recidiva
specifica (art. 80 C.P.)
b) del reato previsto dagli articoli 79 C.P. 19 del R. Editto sulla stampa per
aver in ... gia essi; uno, come atti esecutori della medesima risoluzione
con la pubblicazione delle vignette sotto il titolo comune “Mentre si discute
alla Camera”a pag 1a del N 338 e successivamente a pag l° del N 343 del giornale 
“Avanti” edito in Milano sotto le rispettive date del 6 dicembre e dell’11 mese stesso 1913, 
offeso la sacra persona del Re coll’aggravante per il Galassi
della recidiva specifica (art. 80 C.P.)
In esito all’orale pubblico dibattimento tenutosi nei giorni 26-27-28-30-31 marzo
E 1 aprile corrente anno.
Sentiti i testimoni nonchè la lettura dei rapporti e verbali di causa e degli articoli
del giornale “Avanti” incriminati.
Sentiti il P.M. e i difensori degli imputati nelle loro orali condustoni, nonchè gli
imputati che coi loro difensori ebbero sempre per ultimo la parola.
Inteso il verdetto dei giurati col quale si  è negato che in alcuno degli articoli o
delle vignette incriminate, si contenga l’esposizione dell’esercito all’odio o al
disprezzo della cittadinanza, o l’istigazione a commettere alcuni dei reati di resistenza
alla forza pubblica o di omicidio o di lesioni a pubblici ufficiali, o l’apologia
di un fatto che la legge prevede come delitto, o l’offesa alla Sacra persona
del Re
Visto l’art. 468 C.P.P.
Dichiara assolti Galassi Aurelto, Mussolini Benito, Guarino Eugenio, Ciccotti
Francesco, Scalarini Giuseppe Secondo e Fusulo Sitvano da tutte le imputazioni
a loro rispettivamente ascritte come in rubrica.
Milano l aprile 1914
Il presidente
Raimondi
 
 
TRASCRIZIONE PARZIALE ARTICOLO AVANTI! 2 aprile 1914
(omissis)
 
L’ASSOLUZIONE COMPLETA
Il cancelliere Lucadamo legge finalmente il verdetto. Siamo stati assolti a maggioranza da tutte le imputazioni.
Soltanto per una vignetta la maggioranza è stata relativa: e cioè di cinque voti contro cinque: per la “premiazione degli eroi” di Scalarini.
Ad ogni modo anche per ciò il presidente Raimondi deve mandarci assolti.
I giurati borghesi hanno avuto infinitamente più senno della Procura del re.
Il presidente Raimondi che finora si era comportato con qualche parzialità, ma non eccessiva, vuole ora rivalersi dell’assoluzione generale.
- Chi applaude là in fondo? Andate al “Teatro del Popolo”. Chi batte le mani qui  è un mascalzone.
Queste parole pronunciate contro la folla appassionata sono sembrate veramente fuori luogo.
- Diamine! Ha commentato un praticone delle udienze penali – dopo tutto non hanno applaudito alla assoluzione di un uxoricida ….
- Però quando si perdono le cause ….
E le istituzioni sono compromesse ….
 
LA DIMOSTRAZIONE DI GIUBILO
Il pubblico sfolla lentamente e si accalca in istrada in attesa degli imputati.
Appena Mussolini, Guarino, Fasulo, Scalarini e Galassi ( Ciccotti era già partito per Roma) appaiono sulla gradinata, scoppia un generale, entusiastico applauso. Da ogni parte si inneggia ai compagni nostri, al socialismo, all’Avanti!
Poi la folla si incammina in colonna serrata per via Cavallotti, al canto dell’inno dei lavoratori. Il passaggio del corteo è salutato con applausi da molti cittadini e da numerose donne affacciate ai balconi: c’è in tutti un senso vivissimo di compiacenza infinita. Da più parti si gridano degli evviva anche ai giurati e degli abbasso agli “inquisitori”. Lungo la via il corteo ingrossa sensibilmente. Esso è seguito da un forte nerbo di carabinieri e di guardie agli ordini di un commissario e di un tenente dei carabinieri. Come giungono al giornale, i nostri compagni prendono commiato dalla folla e ne sono salutati da una ovazione delirante.
Il nome dell’Avanti! è sulla bocca di tutti. Da ogni petto esce un grido di gioia.
Carabinieri e guardie, dopo una breve sosta sul ponte di Porta Vittoria, si avviano per via S. Damiano e vengono a sostare in gruppo nella via Chiossetto, laterale ai nostri uffici. Sotto le finestre si continua intanto ad applaudire, ad inneggiare al socialismo e ai compagni assolti e questi si chiamano a gran voce. Tutti i balconi della via sono gremiti di gente (continua)